“ sono finalmente in ferie ed in vicinanza del 15 Agosto,dal profondo dell’animo, un pensiero a tutti voi accosto per augurarvi un buon Fer...

brindisi di ferragosto ! cin cin

“ sono finalmente in ferie ed in vicinanza del 15 Agosto,dal profondo dell’animo, un pensiero a tutti voi accosto per augurarvi un buon Ferragosto”.

quelle serate e quei pranzi, prima a Roghudi e poi a Bova, trascorse nella  mia famiglia in quell’ambiente paesano ed  in un clima semplice e allegro rievocano pezzi di vita della mia infanzia. Un tenero pensiero nel passato. Quel modo di fare festoso ed armonico riempiva le serate carenti di tv ed altri svaghi. Un teatro popolare dal vivo, spontaneo e genuino i cui protagonisti si esibivano senza seguire alcun copione.
La casa dei miei genitori era sempre un via vai, sempre piena. Sempre. Tutti arrivavano con pacchetti e doni di vario tipo. Ma anche per i miei era importante dare qualcosa. Loro, i miei genitori, si capivano con lo sguardo. …chi ci damu Giuvannina !. ed all’andar via il pacchetto era già pronto.

Gustose tipiche pietanze nelle lunghe tavolate, piatti giganti e traboccanti, buon vino casareccio e gente da gesti affettuosi che armonizzavano quei momenti in cui nessuno si annoiava. Oltre a gustare  il cibo si creava un vero divertimento con  brindisi a pioggia, stornelli ed il finale con la tarantella. E le cene non finivano mai.

I brindisi
I brindisi fantastici! Frasi dette in rima  quasi sempre esprimevano sentimenti profondi e forti di stima, ammirazione e tanta gratitudine reciproca, vero rispetto. Motti di augurio. Parole spontanee nate dal profondo del cuore. Generavano buonumore e rafforzavano l’amicizia.
Si potevano fare solo con il vino.
Certe volte, invece, erano brindisi con rime non azzeccate e si rideva proprio perché non riuscivano ad inventarli. Divertimento, risate.

 facimu nu brindisi ! braccia in alto con bicchieri di vino e poi il tintinnio  del vetro.

Non c’era comunque distrazione, telefonini, messaggi, tv, ecc  si chiacchierava  e ci si divertiva, si rideva. Le donne e noi piccoli non facevamo i brindisi. Noi ascoltavamo e restavamo ad  osservare. Noi piccoli stavamo con due piedi in una scarpa.

Ricordi belli. Mi divertivo e mi rallegro a pensarci.
Cercavo di trovare le parole da accoppiare per fare la rima. Riuscivo a capire quale erano i brindisi più azzeccati, cioè con le giuste rime.
Alcune persone erano dei veri poeti. Frasi lunghe tutte con rima continua. La loro invenzione e la composizione delle frasi creava una atmosfera e musicalità da stimolare gli altri alla ricerca di frasi sempre più ben inventate. Quasi una gara di sentimenti. Insomma parlava il cuore.
Mio papà era ed è abbastanza bravo.

Nel cantuccio della mia mente tra tarantelle tamburelli e stornelli cantati a son di organetto ogni tanto provo a giocare con le rime facendo qualche brindisi rivedendo così quelle immagini passate e con quei ricordi assaporo meglio il presente.


Grazie papà, grazie 
                                                                                       Caterina Stelitano


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