Nell'area del blog: la soffitta del cuore troverete un nuovo raccontino. ....... Poi negli anni settanta, dopo l’alluvione, ci si...

Kalos Irtète



Nell'area del blog: la soffitta del cuore troverete un nuovo raccontino.
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Poi negli anni settanta, dopo l’alluvione, ci siamo trasferiti a Bova Superiore. Man mano che crescevamo ognuno  mostrava il proprio carattere.
Molto, anzi tutto, era condizionato dall’ambiente, dalla cultura e conoscenza sociale.
La cultura sterile. Se non ci sono stimoli, confronti, non c’è evoluzione. Resti sempre con quei concetti e pensi alla stessa maniera.
Ottusità da ignoranza.
Per le ragazze c’era quasi un destino segnato: casa, chiesa, corredo e marito.
Per i maschi, per contare qualcosa, dovevi essere coraggioso. Dovevi dimostrarlo.
Se finivi in carcere allora si che contavi!!!
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Insomma a Roghudi non c’era tutto ciò che abbiamo oggi. Le poche cose necessarie e si andava avanti, ugualmente.
Questa essenzialità è rimasta dentro me  ed è talmente radicata che non si confonde con il nuovo.
Oggi la valorizzo molto e penso a tante situazioni  dicendomi che per certi versi si stava meglio in quella maniera.
Il troppo e la mancanza di sacrifici spesso non educano per cui ci troviamo di fronte una società disgregata, basata sul tornaconto personale, sul potere e sulle ricchezze materiali.




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